L’esperienza degli ultimi due anni ha evidenziato l’esigenza di utilizzare strumenti appositamente confezionati per l’esame “orale rafforzato”.
L’esame tradizionale incentrato su tre scritti (redazione di due pareri e di un atto) è stato sostituito da un quesito pratico, da risolvere e da esporre oralmente.
L’attenzione al caso è la vera protagonista del nuovo esame: in soli trenta minuti, il candidato dovrà esaminare una traccia, consultare i codici e stendere una bozza analitica di aiuto alla memoria.
In pratica una gara di velocità!
Lo studio della classica manualistica universitaria può risultare dispersivo e controproducente.
L’esperienza acquisita nel primo anno d’esame ha infatti rivelato che lo studio mnemonico di un manuale o di un compendio non fornirebbe gli strumenti indispensabili a dare soluzione ai casi pratici assegnati dalle commissioni; questi ultimi finalizzati ad indagare la capacità di ragionamento e di gestione degli strumenti processuali da parte del candidato.
In punto di procedura l’esame, infatti, rivela le peculiarità di uno scritto mascherato: per formulare una linea difensiva nell’interesse del cliente occorre infatti padroneggiare le diverse tipologie di atto ordinariamente assegnate alle prove scritte, così come i profili ad esse strettamente connessi (competenza, procedibilità, formule assolutorie, ecc.).